Torna a: ARCHICAD

ARCHICAD24 e l’interoperabilità con il formato .DWG
ARCHICAD
ARCHICAD software per la progettazione BIM adatto per tutte le realtà lavorative.
Articolo scritto da Lorenzo Valenzisi il 10 novembre 2020
ARCHICAD e il .DWG
Continuare a collaborare con i propri colleghi è fondamentale e non riuscire a condividere informazioni importanti a livello progettuale può essere un ostacolo. Questo è quello che spesso capita tra chi utilizza metodi di lavoro differenti come, per esempio, tra chi usa il BIM e chi invece utilizza ancora il disegno CAD. Tutti, o quasi, hanno ormai capito la differenza che c’è tra un modello BIM e un disegno CAD e sappiamo che con il BIM elaborare sezioni, planimetrie e altri disegni è un gioco da ragazzi. Ma la cosa che ancora molti non sanno è che tradurre gli elaborati 2D di ARCHICAD in formato .dwg non sempre è un procedimento così scontato. Chi ci ha provato (e ha fallito) sa che passare interi pomeriggi a sistemare i file .dwg non è assolutamente piacevole oltre che a vanificare completamente la rapidità tanto decantata dei software BIM nel produrre i nostri elaborati. Attenzione però, ARCHICAD24 è uno strumento potente ma è pur sempre uno strumento e non una bacchetta magica, bisogna quindi conoscerlo e sapere come utilizzarlo.
GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE
Tutti quanti abbiamo lavorato almeno una volta nella vita con il CAD, e tutti quanti sappiamo che il metodo di lavoro più diffuso comprende la rappresentazione grafica del progetto tramite delle penne a cui è possibile associare colori, spessori e tipi di linea e che vengono poi suddivise in layer ai quali viene successivamente attribuito un titolo che indica ciò che le penne vogliono rappresentare. Facciamo finta che il nostro collega caddista organizzi i suoi lavori in maniera ordinata e che associ ad ogni layer di AUTOCAD una funzione rappresentativa ben precisa. In questo caso quello che faremo sarà preparare la nostra vista 2D in modo da poterla esportare nel modo corretto. Per farlo ci serviremo di tre strumenti i Set di Penne, le Sovrascritture Grafiche e i Traduttori.
Una volta impostato il lavoro abbiamo due strade possibili, la prima prevede un’esportazione più “grezza” con il classico salva con nome, ovviamente in questo modo perderemo il lavoro fatto e dovremo riassociare a tutti i restanti elaborati le diverse impostazioni e regole che ci permettono la trasformazione in dwg. Il secondo modo, quello più performante, prevede il salvataggio della vista nella Mappa Viste, con la possibilità di applicare la clonazione delle cartelle della mappa progetto. In questo modo riusciremo a tradurre tutte le planimetrie, le sezioni e gli alzati con un click. Successivamente, grazie al Publisher creeremo un set di pubblicazione per l’esportazione dwg in cui definiremo il formato e il traduttore relativo. Ed ecco finalmente il nostro .dwg ordinato e pulito.
Grazie ai Set di Penne potremo cominciare a trasformare il nostro elaborato come se fosse stato disegnato su AUTOCAD associando ad ogni penna il colore richiesto e ricordandoci che per ogni elemento di ARCHICAD abbiamo diverse penne in base al tipo di rappresentazione (sezionato, proiettato, nascosto, ecc...). Una volta costruito il set di penne possiamo servirci delle sovrascritture per modificare ulteriormente l’elaborato. Possiamo associare ad ogni elemento un'unica penna, oppure possiamo eliminare tutti i retini, tutto quello che faremo sarà avvicinarci sempre di più a come sarebbe il nostro disegno se l’avessimo fatto con Autocad. Infine, la cosa più importante sarà creare un traduttore che ci consenta di raggruppare tutte le nostre penne, organizzate per colore, in un apposito layer. Una volta fatto saremo pronti per l’ultimo passaggio, l’esportazione.
LA PUBBLICAZIONE